Allegato B
Seduta n. 379 del 27/10/2003
Pag. I
SINISCALCHI, CENNAMO, PETRELLA, MARONE e CHIAROMONTE. - Al Ministro degli affari esteri. - Per sapere - premesso che:
risulta all'interrogante, anche dalle lettura di notizie diffuse su alcuni quotidiani, che negli Stati Uniti d'America, si trova attualmente detenuto in una struttura carceraria della Virginia, un giovane italiano di nome Tommaso Cerrone;
il giovane sarebbe stato arrestato presso l'aeroporto di New York ed accusato di reati legati al traffico di sostanze stupefacenti;
il Cerrone, detenuto dall'ottobre 2002, oltre a protestare la propria innocenza e l'ingiustizia dei provvedimenti
risulta all'interrogante, anche dalle lettura di notizie diffuse su alcuni quotidiani, che negli Stati Uniti d'America, si trova attualmente detenuto in una struttura carceraria della Virginia, un giovane italiano di nome Tommaso Cerrone;
il giovane sarebbe stato arrestato presso l'aeroporto di New York ed accusato di reati legati al traffico di sostanze stupefacenti;
il Cerrone, detenuto dall'ottobre 2002, oltre a protestare la propria innocenza e l'ingiustizia dei provvedimenti
Pag. XLIII
adottati dalle competenti autorità giurisdizionali statunitensi, lamenta le degradate condizioni in cui sta vivendo la drammatica esperienza carceraria;
attraveso un appello pubblicato da alcuni quotidiani (in particolare, «La Repubblica», cronaca di Napoli, del 23 aprile 2003) il detenuto ha rappresentato la assenza di igiene e le condizioni di massimo degrado vissute all'interno di uno stanzone nel quale è rinchiuso insieme ad oltre trenta persone con la fruibilità, peraltro, di due soli bagni;
prescindendo dal profilo afferente il merito delle accuse e la fondatezza delle stesse, le condizioni carcerarie descritte dal detenuto si rilevano in termini di grave violazione dei diritti e sconvolgono la coscienza collettiva di qualsiasi paese civile e moderno -:
se il Ministro interrogato, accertati i fatti rappresentati dal detenuto italiano e riportati dagli organi di stampa, non ritenga necessario assumere immediate iniziative presso i competenti organi istituzionali statunitensi, finalizzate alla verifica ed alla eventuale richiesta di cessazione delle richiamate situazioni di grave degrado.
(4-06167)
attraveso un appello pubblicato da alcuni quotidiani (in particolare, «La Repubblica», cronaca di Napoli, del 23 aprile 2003) il detenuto ha rappresentato la assenza di igiene e le condizioni di massimo degrado vissute all'interno di uno stanzone nel quale è rinchiuso insieme ad oltre trenta persone con la fruibilità, peraltro, di due soli bagni;
prescindendo dal profilo afferente il merito delle accuse e la fondatezza delle stesse, le condizioni carcerarie descritte dal detenuto si rilevano in termini di grave violazione dei diritti e sconvolgono la coscienza collettiva di qualsiasi paese civile e moderno -:
se il Ministro interrogato, accertati i fatti rappresentati dal detenuto italiano e riportati dagli organi di stampa, non ritenga necessario assumere immediate iniziative presso i competenti organi istituzionali statunitensi, finalizzate alla verifica ed alla eventuale richiesta di cessazione delle richiamate situazioni di grave degrado.
(4-06167)
Risposta. - Il signor Tommaso Cerrone è stato arrestato a New York il 24 ottobre 2002. Nei giorni immediatamente successivi, il consolato generale d'Italia a New York, puntualmente informato dell'accaduto dalle autorità locali, ha preso contatto con l'avvocato Shean, difensore d'ufficio del signor Cerrone. Il consolato generale ha quindi formulato, come da richiesta del padre del connazionale detenuto, domanda di visita consolare. La visita però non è stata effettuata perché fissata in data posteriore al trasferimento del detenuto nella prigione «Western Tidewater Regional Jail» di Suffolk (Virginia).
Il caso è pertanto passato sotto la giurisdizione del consolato generale d'Italia a Filadelfia che, dal dicembre 2002, segue la vicenda con la massima attenzione, in stretto coordinamento con l'Ambasciata d'Italia a Washington e con il Console onorario a Norfolk.
Il signor Cerrone, imputato dei reati di associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e spaccio di valuta falsa, è difeso dall'avvocato Cari La Mondue di Norfolk.
Il data 8 maggio 2003, il console onorario a Norfolk, come richiesto dalla famiglia Cerrone, ha effettuato, alla presenza dello stesso avvocato La Mondue, una visita consolare al connazionale detenuto. Quest'ultimo, nel corso del colloquio, si è dichiarato estraneo alla vicenda, sostenendo di esservi stato coinvolto su dichiarazione di due conoscenti occasionali.
Il console onorario ha effettuato successive visite periodiche al connazionale detenuto, con il quale è quotidianamente in contatto, per verificare le condizione degradanti di detenzione lamentate dallo stesso.
Il primo luglio 2003 è stata emessa la sentenza con cui il signor Cerrone è stato condannato a 10 anni di reclusione, al pagamento di una multa di 1.000 dollari e all'espulsione dal Paese al termine della detenzione con divieto di ritorno negli Stati Uniti per un periodo di 5 anni.
La famiglia Cerrone ha fatto sapere, con una lettera dell'8 agosto 2003, che il figlio non intende ricorrere in appello.
Il consolato generale d'Italia a Filadelfia ed il console onorario a Norfolk continueranno a seguire la vicenda giudiziaria e a fornire la massima assistenza al connazionale detenuto. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Mario Baccini.
Il caso è pertanto passato sotto la giurisdizione del consolato generale d'Italia a Filadelfia che, dal dicembre 2002, segue la vicenda con la massima attenzione, in stretto coordinamento con l'Ambasciata d'Italia a Washington e con il Console onorario a Norfolk.
Il signor Cerrone, imputato dei reati di associazione a delinquere, traffico di stupefacenti e spaccio di valuta falsa, è difeso dall'avvocato Cari La Mondue di Norfolk.
Il data 8 maggio 2003, il console onorario a Norfolk, come richiesto dalla famiglia Cerrone, ha effettuato, alla presenza dello stesso avvocato La Mondue, una visita consolare al connazionale detenuto. Quest'ultimo, nel corso del colloquio, si è dichiarato estraneo alla vicenda, sostenendo di esservi stato coinvolto su dichiarazione di due conoscenti occasionali.
Il console onorario ha effettuato successive visite periodiche al connazionale detenuto, con il quale è quotidianamente in contatto, per verificare le condizione degradanti di detenzione lamentate dallo stesso.
Il primo luglio 2003 è stata emessa la sentenza con cui il signor Cerrone è stato condannato a 10 anni di reclusione, al pagamento di una multa di 1.000 dollari e all'espulsione dal Paese al termine della detenzione con divieto di ritorno negli Stati Uniti per un periodo di 5 anni.
La famiglia Cerrone ha fatto sapere, con una lettera dell'8 agosto 2003, che il figlio non intende ricorrere in appello.
Il consolato generale d'Italia a Filadelfia ed il console onorario a Norfolk continueranno a seguire la vicenda giudiziaria e a fornire la massima assistenza al connazionale detenuto. Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Mario Baccini.
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